“Attraverso le Valli”: il titolo ingannevole riporta la nostra immaginazione a montagne e colline. Oggi è però nostra intenzione proporvi un’escursione alternativa, spesso tralasciata dagli appassionati camminatori: le Valli di Novellara e Reggiolo.
Antiche paludi che conservano la suggestione delle acque stagnanti, con vasti spazi non edificati ed un fitto intreccio di canali contornati da folti canneti.
In questi luoghi è conservata la maggiore concentrazione di biodiversità della pianura reggiana. Negli alvei e sulle rive cresce una ricca flora acquatica e idrofila: zone umide distribuite, siepi e vasti coltivi, offrono rifugio ad una numerosissima avifauna stanziale e migratoria, senza dimenticare anfibi, rettili, micro-mammiferi e invertebrati che insieme creano un ecosistema valutato dall’Unione Europea di “Interesse Comunitario”.
Camminare tra golene, antiche paludi, fiumi e canali, porta inevitabilmente ad allargare lo sguardo alla storia, alle condizioni fisiche, ai modi in cui l’acqua si lega ed interferisce con le vicende del paesaggio che gli è intorno.
Manufatti storici dell’uomo chiamati chiaviche, caselli, collettori, ponti e cavi contribuiscono a costruire un ambiente in cui acqua e terra si mischiano più volte l’anno, creando una susseguirsi di habitat diversi.
Quelle di Novellara e Reggiolo sono sicuramente le Valli più famose, con itinerari escursionistici tracciati e collaudati; per gli amanti della natura e del birdwatching, per gli sportivi e per chi ama il silenzio, il circuito offre la possibilità di lunghe passeggiate: 12 km di percorsi da fare a piedi o in bicicletta.
I sentieri seguono gli argini delle Valli offrendo uno sguardo rialzato e privilegiato sulla campagna circostante.
Consigliamo l’accesso dalla strada provinciale Novellara – Guastalla: all’altezza del parcheggio del ristorante Riseria, si scende lungo Strada della Vittoria fino all’incrocio con Via Donizetti, per poi girare a sinistra verso il nuovo ponte sul canale della acque basse. Proseguendo si arriva al Rifugio Sculazzo, per poi iniziare l’anello della Valle della Bagna e successivamente, costeggiando il cavo “Fiuma”, si arriva alla Valle dei Bruciati.
Segnaliamo in particolare l’area di Riequilibrio Ecologico del Casello dei Bruciati e la Siepe in prossimità della Chiavica Vecchia.
L’accesso è libero e consigliamo come periodo di vista la primavera e l’autunno, momenti di migrazioni e colori.
La Pianura Padana nasconde, in pochi luoghi appartati e protetti, l’antico paesaggio di foreste paludose dove la natura vive e sopravvive.
Basta solo sapere dove andare a cercarli.