Un progetto per iniziare i ragazzi alla scoperta della biodiversità e del paesaggio, attraverso una disciplina sportiva ad altissimo contenuto interdisciplinare. L’orienteering applicato all’educazione ambientale consente di introdurre i ragazzi ad un tema complesso attraverso lo stimolo di un uso conoscitivo e ludico della gara.
L’apprendimento è il risultato di una attività cooperativa che coinvolge attivamente gli studenti anche grazie all’interazione diretta con l’ambiente circostante, in grado quindi di sviluppare esperienze significative.
L’ideazione di percorsi di l’orienteering in un ambiente mutevole come quello naturale può essere una sfida significativa:
- per la scoperta delle potenzialità e del carattere di ciascuno degli alunni;
- imparare a prendere decisioni adeguate alle proprie caratteristiche;
- sollecita l’alunno ad affrontare nuovi problemi con spirito di autonomia e di creatività;
- promuove atteggiamenti che favoriscano la socializzazione.
Per questo ultimo punto, l’attività è particolarmente indicata per progetti di accoglienza per le prime classi di scuola secondaria di primo e secondo grado!
L’orienteering non è uno sport fine a se stesso e non si esaurisce nella gara. Prima di arrivare ad essa i ragazzi saranno introdotti a tale pratica iniziando dalle basi fondamentali:
- Informazioni di base per poter leggere le cartine ed utilizzare strumenti quali la bussola.
- Visita guidata in ambiente naturale per affrontare sul campo il concetto di biodiversità e le caratteristiche dell’ecosistema, per comprendere la complessità e la fragilità dell’ambiente naturale in cui si gareggia.
- Gara finale di orienteering lungo un percorso con diverse lanterne di controllo in punti naturalistici sensibili.
ECOSAPIENS, in collaborazione con la FISO (Federazione Italiana Spot Orienteering), ha mappato e collaudato percorsi in diverse aree naturalistiche della Provincia di Reggio Emilia:
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Guastalla: l’ecosistema fluviale della Golena del Po;
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Poviglio: l’Oasi Corazza, un’alternanza di boschi e prati stabili;
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Correggio: il Parco Urbano della Memoria;
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Rubiera: le Casse di Espansione del Fiume Secchia;
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Reggio Emilia:
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Il Parco delle Caprette;
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Il Parco del Crostolo;
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Il Parco del Rodano;
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La frazione di San Bartolomeo;
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Il centro storico e i giardini pubblici;
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Quattro Castella: tra i boschi del Parco di Roncolo;
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Vezzano sul Crostolo: la Pineta dell’Ecoparco;
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Castelnovo Monti: all’ombra della Pietra di Bismantova;
Una incredibile varietà di ambienti in cui è possibile strutturare percorsi con diversi gradi di difficoltà adattabili a: